Paolini si dimette da «disturbatore tv»


MILANO – Per festeggiare i suoi 35 anni Gabriele Paolini – noto disturbatore dei telegiornali nazionali – ha deciso di regalare serenità ai cronisti impegnati nelle dirette dalle piazze romane. «Ho compiuto ben 20mila sabotaggi catodici ai danni dei giornalisti tv – spiega -. Martedì prenderò la parola nel tribunale di Roma per delle dichiarazioni spontanee, durante un processo che mi vede imputato contro la Rai e Mediaset. Espliciterò al giudice e al pubblico ministero la mia decisone di dire stop agli inquinamenti tv».
TESI DI LAUREA – Paolini è diventato un feonomeno sociale, tanto da essere scelto come oggetto di una tesi di laurea. «Mi sono commosso ed emozionato per avere avuto l’onore di ricevere una tesi dedicata al mio personaggio e al mio percorso artistico – ha detto -. L’ha scritta Gabriele Scarponi e il titolo è "L’audience performativa: il caso di Gabriele Paolini". Settanta pagine, discusse al campus di Savona, sede distaccata della facoltà di Scienze della formazione di Genova».
 

Processo rinviato per Paolini


La Corte di Cassazione ha annullato, la sentenza dello scorso aprile, con la quale, il disturbatore della tv Gabriele Paolini, fu assolto dall’accusa di molestie e disturbo delle persone, per una incursione durante alcuni collegamenti della Rai da Palazzo Chigi. Il processo è stato rinviato al giudice monocratico della capitale. Paolini diventato orami famoso per il suo ruolo di rompiscatole è stato condannato al pagamento delle spese processuali in favore della Rai, rappresentata in giudizio dall’avvocato Marcello Melandri. Ad assolverlo lo scorso aprile è stato il giudice monocratico Gennaro Francione che aveva motivato la sua decisione spiegando che non solo “ formalmente l’intrusione di Paolini si traduceva in un’azione di disturbo che alterava le normali condizioni di tranquillità delle persone che stavano lavorando”, ma anche che ”le incursioni di Paolini portano ad un aumento dello share cui è legata la vita dell’ azienda Rai, il che non solo non arreca danno, ma si risolve in un beneficio dell’ente”. Dopo la sentenza, era stata la stessa Rai a chiedere, alla procura generale, di proporre il ricorso per Cassazione per annullare la sentenza di Assoluzione.

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Cfr. per l’articolo e la foto http://www.tgcom.mediaset.it/televisione/articoli/articolo372744.shtml

La mia Prefazione al libro di Gabriele Paolini “IO, PAGINA RIBELLE”


Oggi non si può parlare di Televisione senza parlare di Comunicazione: ma perchè allora rimaniamo stupiti se chiunque può farsi soggetto di questa comunicazione? È la prima domanda che mi sono posta quando ho iniziato a scrivere la prefazione di questo libro su Gabriele Paolini.
È stato definito da Aldo Grasso, critico televisivo, “elemento mediatico unico al mondo”[1] e, in un periodo in cui la Televisione non è più uno “spaccato” sul mondo, ma è diventata uno “specchio di se stessa” senza più connessioni con l’esterno, può capitare che un personaggio così originale come Gabriele Paolini si sia distinto.
Ma Gabriele Paolini inteso come fenomeno mediale non è nato adesso; sono anni, esattamente 9, che “fa televisione, pur non facendo televisione”. Mi spiego meglio: Gabriele Paolini non ha mai partecipato di diritto a programmi televisivi in veste di attore, presentatore, cantante, valletto, al contrario si è “intrufolato” nel tubo catodico, come un “virus mediatico” come è stato definito nel 2000 dal Dott. Francesco Gazzotti nella sua tesina di Teoria e Tecniche del linguaggio radiotelevisivo, al DAMS di Bologna, dedicata proprio al Paolini.
Per quanto mi riguarda l’ho sempre considerato come l’archetipo di un nuovo linguaggio mediatico e di un nuovo modo di “fare televisione e comunicazione” ecco perché in un mio precedente articolo del marzo 2006, comparso sul sito ufficiale dello stesso Paolini, www.gabrielepaolini.com e sul mio blog http://alessiettalessietta.spaces.live.com, lo avevo definito “un anticipatore dei tempi”. Basti pensare a Gabriele Paolini come “studente più famoso d’Itlalia” agli inizi degli anni ’90 e al suo incontro con tanti grandi del mondo del Cinema e della Televisione, tra i quali Federico Fellini, Alberto Sordi, Mario Monicelli, Luigi Magni, Dino Risi, Carlo Ludovico Bragaglia, Nino Manfredi, Age e Scarpelli, Nanni Loy, Carlo Lizzani, Renato Visca e Ugo Fangareggi.
L’”artista Paolini”, come lui ama definirsi, ha rappresentato il più grande esempio di fusione tra il mondo del cinema e il mondo dei giovani nella Scuola. Fin dai tempi delle Scuole Superiori dove ci siamo conosciuti, ha sempre cercato di “scardinare” quel sistema così blindato dell’istruzione, era il lontano 1993, quando organizzava manifestazioni alternative, rassegne cinematografiche, dimostrando che la cultura non è soltanto tradizione, regole, una versione di latino o greco, o la spiegazione di un teorema matematico, ma anche il confronto con altri temi, con altri campi altrettanto copiosi di informazione come possono essere quello del cinema, della televisione e delle arti sceniche.
Forse qui in Italia si è abituati al suo ruolo di disturbatore delle dirette televisive, ma pensate a che precedente unico ha innescato in tutto il mondo. Mi riferisco ai "Newsbrakers", un gruppo di attivisti newyorkesi, costituitosi nel 2005, che organizza degli interventi mirati su dei canali televisivi per poi rivendicare le azioni sul proprio sito http://www.newsbrakers.org.  
Una prima differenzazione mi pare doverosa: mentre Gabriele Paolini, o Profeta del condom, come è stato definito dai giornalisti in questi ultimi anni, ha avuto una caparbia volontà di  portare avanti una battaglia senza dubbio difficoltosa, ma univoca, come quella dell’uso del preservativo per il sesso sicuro, è altrettanto vero che con l’evolversi del medium televisivo, delle tipolgie di intervento, degli schemi e dei ruoli, possiamo imbatterci in un gruppo di contestatori americani che esaltano invece l’effetto sorpresa e sfruttano sempre cause diverse.
A proposito del ruolo che riveste Gabriele Paolini nel mondo della Televisione, sfrutto una celebre frase del grande Sociologo Franco Ferrarotti: “la società è costituita da una rete di ruoli, un insieme coordinato di parti, affidate, e anzi, recitate da individui, ma tali da poggiare su una loro logica relativamente autonoma e da poterne quindi prescindere. Sta di fatto che gli individui passano, ma i ruoli restano”.[2] Questo per dire che anche fra centinaia di anni ci sarà sicuramente chi ricorderà Gabriele Paolini come il “Profeta della Nuova Televisione”.   
Che cosa ha portato al successo duraturo di una personalità così versatile come quella di Gabriele Paolini che ha fatto dell’individualità e dell’originalità i suoi capisaldi?
La comunicazione si basa su poche parole chiave: mutamento, cambiamento, modernizzazione.[3] […] Viviamo una tarda modernità senza poter contare sulle relative istruzioni per l’uso: l’uomo moderno deve mettersi continuamente alla prova. In presenza di spazi discrezionali allargati, l’individuo è costretto ad operare scelte e prendere decisioni. Per non fallire, deve essere in grado di elaborare piani a breve scadenza e adattarsi alle circostanze, deve organizzare e improvvisare, delineare obiettivi, individuare ostacoli, saper metabolizzare le sconfitte ed essere sempre pronto a rimettere in discussione il suo personale progetto di vita. L’individualizzazione è la dinamica della nuova modernità.[4] […] L’aumento di comunicazione comporta l’accelerazione della conoscenza e favorisce il risveglio della soggettività, tratto distintivo della società moderna ed ulteriore motivo per cui il soggetto abbraccia il cambiamento.[5]
In un’epoca che pullula di reality, di personaggi che “diventano famosi” senza saper far nulla in nessun campo, ma con la sola voglia di apparire a tutti costi, c’è anche qualcuno che compare davanti alle telecamere, magari anche in modo forzato, magari anche con la voglia di apparire, come Gabriele Paolini, ma che almeno ha qualcosa da dire, anche se spesso la sua è una comunicazione non verbale che si esplica attraverso determinati movimenti e atteggiamenti del corpo, delle membra e soprattutto del viso, e che trasmette segni intesi a comunicare stati fisici e psichici, nonché messaggi relativamente semplici!
I punti di forza di questo giovane e grande fenomeno, mi sembrano un po’ come quelli di Socrate che bevve la cicuta per inventare l’uomo moderno nel lontano 400 a.C.; “che aveva insegnato a “saper ragionare” e a far ragionare gli altri, passando di dubbio in dubbio e di obiezione in obiezione, fino ad arrivare alla definizione di un concetto, di un’idea. Socrate sosteneva che non basta la teoria scientifica, la tecnica degli artisti e degli avvocati, quando l’uomo non conosce se stesso, perché non sa stabilire un rapporto umano con gli altri”.[6]
Sono senza dubbio l’essenzialità espressiva, la velocità di comunicazione, la continuità attraverso regolari cadenze temporali, e l’impiego di un codice, cioè di un linguaggio che il pubblico televisivo afferra al volo, a far crescere di anno in anno il personaggio di Gabriele Paolini.
Perché non diamo il beneficio del dubbio al messaggio di Gabriele Paolini, mentre subiamo passivamente questa pseudorealtà della televisione?
Forse perché la ripetizione di determinati stili comunicativi  o di determinati ruoli a cui siamo abituati ci dà sicurezza?
Non è che stiamo confondendo un po’ troppo il mondo reale con quello costruito della televisione e non ci rendiamo più conto di quale sia la verità?
La vita ormai nell’ambito della Sociologia come anche in quello della Psicologia è intesa “come dramma, in cui ognuno gioca una propria parte”[7] e quindi perché non dobbiamo ammettere che Gabriele Paolini si è giocato bene questa partita che è la vita, in un mondo fatto solo di "spettatori", di gente che preferisce "criticare" invece di fare qualcosa di personale e costruttivo? 
 
Note
1  Cfr. Grasso, Aldo, Sette, supplemento del Corriere della Sera, 2005.
2 Cfr. Ferrarotti, F., Bernardi, Mecacci, Manuale di Scienze Umane, Laterza, Bari, 1985.
3 Cfr. Morcellini, M., Lezione di Comunicazione, Ellissi, Gruppo Editoriale Esselibri – Simone, Arzano (NA), 2003, pag. 17.
4 Cfr. Morcellini, M., Lezione di Comunicazione, Ellissi, Gruppo Editoriale Esselibri – Simone, Arzano (NA), 2003, pag. 19.
5 Cfr. Morcellini, M., Lezione di Comunicazione, Ellissi, Gruppo Editoriale Esselibri – Simone, Arzano (NA), 2003, pag. 21.
6 Cfr. Platone, Teeleto, traduzione di Francesco Adorno, Editori Laterza, 1970.
7 Cfr. Macioti, M.I., Il concetto di ruolo, nel quadro della teoria sociologica generale, Gius. Laterza & Figli, Bari, 1994.

Presentazione a Roma del Libro di Gabriele Paolini


Ieri alle 18 c’è stato un grande appuntamento al locale MODO di Roma in Via del Fico n° 3: la presentazione del libro mio e di Gabriele Paolini

Gabriele Paolini ospite a Matrix


A “Matrix” l’ormai storico Gabriele Paolini annuncia il suo ritiro. Gabriele Paolini è forse un nome che di per sé dice poco, ma è davvero impossibile non averlo visto almeno una volta in televisione. Non si tratta di una star e neppure di un conduttore, bensì del ‘guastatore’ che si è intromesso in migliaia e migliaia di telegiornali e trasmissioni televisive disturbando le dirette dei giornalisti, che poco potevano contro di lui… rimanendo nei limiti della legalità. Paolini è il volto capace di rubare 20mila presenze televisive a discapito del lavoro dei giornalisti e arrivando ad essere considerato da tutti “un folle totale” o “un folle totalmente lucido”. Stasera ha annunciato a “Matrix” che non continuerà, lascerà finalmente in pace i giornalisti durante le loro riprese televisive: Paolini appende le ‘improvvisate televisive in diretta’ al chiodo. A fargli prendere tale risoluzione è stato il suo ultimo processo che ha visto la sua assoluzione (anche se ci sono ancora diverse querele a suo carico da smaltire), e siccome ora sa di poterlo fare anche legalmente ha deciso di ritirarsi… d’altronde parliamo di 11 anni di disturbi alle dirette! I giornalisti hanno provato a spiegargli quanto viscerale fosse il fastidio che le sue dimostrazioni suscitavano in loro, ma Paolini non sembrava molto partecipe del loro stato d’animo. Troverà una nuova occupazione a quanto pare. E se non si intende attribuire grandi meriti a Paolini, almeno uno certo gli va riconosciuto: la sua capacità di mandare fuori di sè il ‘pacato’ Emilio Fede. Piuttosto che niente… Meglio piuttosto!
 
 
In seconda serata, il più odiato dai giornalisti per le incursioni davanti la telecamera degli inviati, Gabriele Paolini, ha regalato a Matrix 1 milione 368 mila telespettatori e il 25,62 per cento di share. E ad Enrico Mentana ha dato uno scoop: “Non farò più collegamenti in diretta” ha detto Paolini.
 
Cfr. per l’articolo e la foto http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=343593

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Gabriele Paolini querelato dalla RAI e assolto dal Giudice


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Gabriele Paolini lascia la tv per cento giorni


Paolini: «Contro la violenza sui minori» Il provocatore lascia la tv per cento giorni

Il presenzialista della televisione italiana, Gabriele Paolini, “lascia” per cento giorni il suo ruolo di provocatore della tv, per vestirne uno del tutto nuovo. Alla testa di un corteo, partito da Latina, ha cominciato a manifestare contro la violenza sui minori e la pedofilia. La marcia contro gli abusi, che toccherà tutte le regioni d’Italia, ha inaugurato ieri il suo percorso da Latina. Paolini è partito da piazza del Popolo, nei pressi del Comune, per poi giungere a via Umberto I e a corso Repubblica. Lui, l’incubo dei giornalisti televisivi, è commosso ed emozionato: in un’intervista alla trasmissione “Gold Tv”, di Sky Lazio Channel, di ieri ha raccontato di un abuso che avrebbe subito quindici anni fa lungo il litorale di Ostia. «Oggi», ha detto, «porto ancora le ferite di quell’episodio. Ma ringrazio il mio Signore perché mi ha donato una famiglia che amo. Questa sera, dopo tanti anni dal dramma subito, sono orgoglioso di aver fatto partire una marcia contro la pedofilia, purtroppo impunita». Poi, ha aggiunto: «Toccherò in cento giorni, tutte le regioni d’Italia e questo mi è permesso grazie all’aiuto economico offerto dal mio editore Fabio Croce, con il quale ho pubblicato recentemente il libro “Io, pagina ribelle”, la cui prefazione è a cura della sociologa Alessia Curcio e che sarà distribuito in tutt’Italia dai primi di maggio, e dal mio produttore cinematografico, proprietario della società “Orghouse” di Roma. Sono contento e pieno di forze», ha concluso, «ho ancora tante lacrime da versare, perché ogni giorno ricevo decine e decine di e-mail di ragazzi e di ragazze minorenni, vittime di violenze sessuali, che si confidano con me. In qualche maniera comunico a loro l’importanza di credere in Dio e nella loro famiglia».
 

Gabriele Paolini: “Non sarò più l’incubo dei Tg”


Paolini ora marcia contro i pedofili: "Non sarò più l’incubo dei tg"
Il "presenzialista" della televisione italiana, Gabriele Paolini, abbandona per cento giorni il suo ruolo da provocatore per vestirne uno del tutto nuovo. Alla testa di un corteo che è partito da Latina manifesterà contro la violenza sui minori e la pedofilia. La marcia contro gli abusi, che toccherà tutte le regioni d’Italia, ha preso il via da piazza del Popolo, nei pressi del Comune, per poi giungere a via Umberto I e corso Repubblica. Lui, l’incubo dei giornalisti televisivi, è commosso ed emozionato: in un’intervista alla trasmissione Gold Tv ha raccontato di un abuso che avrebbe subito 15 anni fa lungo il litorale di Ostia. "Oggi – dice- porto ancora le ferite di quell’episodio. Ma ringrazio il mio Signore perché mi ha donato una famiglia che amo". "Dopo 15 anni dal dramma subito sono orgoglioso di far partire una marcia contro la pedofilia, purtroppo impunita", aggiunge, spiegando: "Toccherò in cento giorni tutti le regioni d’Italia e questo mi è permesso grazie all’aiuto economico offerto dal mio editore Fabio Croce, con il quale ho pubblicato recentemente il libro Io, pagina ribelle". "Sono contento e pieno di forze – conclude- ho ancora tante lacrime da versare, perché ogni giorno ricevo decine e decine di e-mail di ragazzi e ragazze minorenni, vittime di violenze sessuali che si confidano con me. In qualche maniera comunico a loro l’importanza di credere in Dio e nella loro famiglia".
 

Il Nuovo Libro di Gabriele Paolini


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USCIRA’ IN LIBRERIA DAI PRIMI DI MARZO 2007 IL NUOVO LIBRO DI GABRIELE PAOLINI A CUI HO COLLABORATO E DI CUI HO SCRITTO LA PREFAZIONE.